Karin è un bambino gentile.
Ci pensava quando la mamma gli faceva il bagnetto nella vasca, quando si guardava i lembi di pelle con sfumature viola, verdi e gialle o quando gli sgorgava pure il sangue.
Karin è un bimbo gentile perchè quando gli amichetti gli puntano contro il dito e ridono, lui non dice niente. Non come suo fratello che è andato in prigione quando ha picchiato un suo compagno di classe ricco che gli diceva delle brutte parole.
Karin non ha mai risposto male a nessuno e ha lasciato che i fratelli del Gelso gli tirassero dei pugni. Perchè Karin è un bimbo gentile, lui non impedisce agli altri di divertirsi.
Glielo hanno insegnato mamma e papà che le persone qualche volta si possono comportare in modo diverso con lui, non ci si può fare niente. Gli hanno detto che le persone reagiscono così quando c’è qualcosa di bello che gli altri hanno e che loro non possono avere. Sono invidiosi perché la famiglia di Karin è speciale.
Anche papà viene considerato strano da quelli che lavorano con lui: dicono che, siccome ha un colore della pelle più scuretto, deve fare le cose più difficili. La mamma dice che va bene se la padrona di casa la obbliga a pulire anche di domenica: dobbiamo essere contenti perché siamo fortunati ad avere i soldi per comprare il pane ogni giorno.
Karin è un bambino gentile. Oggi si é alzato ed è andato a scuola, doveva scrivere un testo su razzismo e leggerlo alla maestra davanti ai suoi amici.
La mamma lo aspettava a casa con una merenda speciale perché era il suo compleanno, ma Karin non è più tornato.