Che diritto ha la vita di scegliere per noi? Di scaraventarci in un punto del mondo e farvi partire da lì per arrivare chi sa dove.
È tutto già calcolato: gli spazi, le persone, la durata dei tempi. E no, noi non scegliamo nulla, perché ogni scelta presuppone una riflessione e quella ci è impartita dalle condizioni a contorno che la vita ci impone.
Non siamo liberi. Nè di decidere, nè di non farlo: la vita sa già tutto di quello che ci accadrà e ci illude che ogni passo che facciamo non sia già stato percorso, sempre dal nostro alter ego, nel progetto della vita.
Perché siamo sagome di noi stessi, non siamo spiriti liberi, ma solo ombre ambulanti.
Che diritto ha la vita di collocarmi dove vuole lei? Di farmi conoscere solo quelle persone che lei mi concede di incontrare per la strada? Che diritto ha di darmi specifici strumenti o una determinata visione del mondo in base alle esperienze che lei stessa mi obbliga a fare?
Che diritto ha la vita?