Ci sono cose che non possiamo controllare. Il tempo, ad esempio.
Ci manipola secondo leggi ben precise e noi, come se avessimo firmato un tacito patto con la morte, siamo soggiogati ad esso. Come se la vita fosse riuscita a trovare un compromesso con le tenebre e avesse trovato un fallo nel codice degli spiriti dormienti.
Il tempo, che tutto permea e tutto dirige, scorre indifferente facendosi spazio tra cumuli di cemento che lui stesso crea: i ricordi. Macigni che ci appesantiscono e ci fanno strisciare, rincorrere lo sfocato futuro mentre desidereremmo soltanto rivivere il passato. Non importa quanta resistenza ci mettiamo: saremo sempre legati al guinzaglio del tempo, il quale percorre diritto la sua strada e non si volta.
Eppure, in una regione di spazio contornata dalla speranza, le membra si aprono fino a dare forza per il proseguimento del viaggio. Così, con il cuore in frantumi per quello che si deve lasciare, l’uomo si innamora del presente. Curioso, si avvicina a lui, lo studia, lo plasma e fa di lui ciò che di bello c’era nel passato e ciò che di entusiasmante vorrebbe vedere nel futuro.
Sfruttare il momento adatto, quello per agire, è l’arma di colui che riconosce il fiume che fluisce, le nuvole che si librano e il tempo che scorre, indifferenti. Imprimere un marchio visibile, riconoscibile, eterno: così che il tempo stesso si giri lievemente per guardarvi.
Ci sono cose che non possiamo controllare. Almeno, non ancora.
LHEP, 2022
Amici universitari <3
JK, JB, RD, AG, SP, AO, MW, AE