È allarmante, eccessivamente allarmante.
Non ho voglia di nulla. Sono in grado di passare giorni interi a chiedermi cosa io voglia fare e l’unica attività che mi ritrovo a compiere è esattamente quella di chiedermi cosa fare.
Da un lati c’è una componente di pigrizia. Quella è sempre presente, almeno in minima parte. Quel desiderio, quella forza attrattiva che ci àncora al divano e ci impedisce di farci alzare per compiere una qualsiasi altra azione che non sia quella di rimanere fermi, stesi, con la testa appoggiata su un cuscino (molto spesso scomodo) e la schiena ingobbita. Forse a stare al cellulare, forse a guardare la tv. Ma tutto in maniera straordinariamente passiva, come se stessimo solo aspettando che l’artista che osserva la scena finisca di dipingere il quadro.
Ma è questa la cosa più allarmante: non si tratta solo di pigrizia o procrastinazione. È solo noia. Quella noia che ti fa odiare la vita. Quella che si appoggia sulla nostra esistenza e ci avvolge come una coperta con l’intento di farci sparire dal mondo. Non siamo più esseri viventi, diventiamo soprammobili immobili, in attesa che la polvere ci ingrigisca ogni ora che passa. E il tempo comincia a scorrere lento perché non si ha il desiderio di fare nulla. Non solo perché non sia abbia voglia di fare, ma perché non c’è nulla da fare. Perché a interrogare la nostra mente sul da farsi, questo non ha risposte. Si limita ad ondeggiare in un oceano di infinite possibilità senza sapore. Acque calme che ci cullano e ci fanno dire di no a qualunque cosa.
Perchè abbiamo perso interesse nella vita, non abbiamo più passione o capacità di discernimento. Siamo lì, a contemplare i pixel di uno schermo ultra-tecnologico a cui non stiamo veramente prestando attenzione. Perché niente ci sembra più interessante, vivace, colorato. Ormai è tutto smorto, senza senso, indegno della nostra fatica e del nostro sudore.
Ci spremiamo durante la vita di tutti i giorni a svolgere i nostri compiti, ci obblighiamo a portare a termine degli obblighi, proviamo a raggiungere degli obiettivi. E poi? Che succede dopo? Cosa facciamo quando non sentiamo il peso dell’angoscia e dell’ansia di rispettare certe aspettative? Cosa si fa quando si ha fatto?
Siamo alla ricerca compulsiva di un altro impegno affannoso che ci possa riempire il tempo, che ci faccia venire angoscia.
Non sappiamo più vivere la nostra vita. Anzi, non sappiamo più gioire della nostra vita.