Articolo: L'Attraversaspecchi (C. Dabos) - Book review
"Vi confesso che ormai i vostri silenzi tendono ad imbarazzarmi. Non ho la pretesa di pensare che siate felice, ma neppure ho la più pallida idea dell'opinione che vi siete fatta di me."
"Voi mi ispirate una certa curiosità, fidanzata di Thorn. E' una novità per me, non ci sono abituato. [...] Me lo sto immaginando o state sfuggendo il mio sguardo?" rise Archibald. "Be', se basta questo per mettervi a vostro agio..." Sospirò posando il bicchiere sul tavolino basso lì accanto. Poi afferrò la tesa del cilindro sformato e con un colpo secco se lo abbassò fino al naso. "Ecco, ora non avete più niente da temere dal mio sguardo."
"Provate a interromperla un'altra volta..."
Non si ama mai così bene come quando ci si conosce male.
Thorn era una persona così poco espressiva che da principio Ofelia interpretò la sua rigidità come un'attesa. Quando si accorse che la fissava intensamente senza battere le ciglia né respirare capì che in realtà gli aveva mozzato il fiato.
"Io non vi farò mai del male."
"Avete voluto che sia onesto con voi. Imparerete quindi che per me voi non siete solo un paio di mani. E me ne infischio altamente che la gente mi trovi ambiguo, visto che per voi non lo sono."
"Non potrete mai eguagliarlo, sta a voi essere diversa."
Thorn si piegò in un interminabile movimento vertebrale, ma invece di restituirle l'orologio posò le labbra sulle sue.
Thorn guardò Pazientina come resistendo alla tentazione di infilarle in gola la tazzina.
"Se la signora Ildegarda è implicata in un modo o nell'altro nella scomparsa di Archibald, le farò personalmente recapitare un mazzo di fiori in prigione."
Non terminò la frase. Thorn l'aveva abbracciata con una forza che le tolse il respiro. [...] "Quando vi ho detto che avevate una predisposizione naturale alle catastrofi non era un invito a dimostrarmelo."
"Avete rimpianti? Io no."
Ofelia contemplò l'oscurità calda contro cui stava rannicchiata, e in quell'istante seppe con certezza assoluta quale fosse il suo posto. Non era il Polo né Anima. Era il punto preciso in cui si trovava in quel momento. A fianco di Thorn.
Acciuga le tue primule.
"Non cadete per le scale, evitate gli oggetti taglienti e soprattutto guardatevi dalle persone poco raccomandabili, d'accordo?"
Una lacrima le scese sulla gota. Le parole di Thorn le scavavano dentro un vuoto abissale. Sapeva con assoluta certezza che dal momento in cui si fossero separati non avrebbe più conosciuto il calore. Thorn deglutì contro la sua spalla.
"A proposito: vi amo."
"Il libro è solo l'inizio della tua storia, Odino. Tocca soltanto a te scriverne la fine."
"L'Index vocabulum prohibitorum, l'elenco di tutte le parole che è vietato pronunciare ad alta voce."
"E pare che ti rendano la vita dura, qui. Che si debba studiare giorno e notte e non è mai abbastanza, che più ti applichi e più ti umiliano."
"Sto scherzando" disse Elizabeth.
"Esserne degni non vuol dire riuscirci."
"Credo anche che avervi incontrato su questo trenucello sia per me una vera fortuna."
L'unico errore è quello che non correggiamo.
"Oh, sì che ti conosco. So quanta paura hai di non ritrovare più la persona che ti manca. E so anche quanta paura hai di riuscirci. Detesti essere trattata da bambina, ma di fronte a un uomo sei e rimani una mocciosa senza esperienza."
C'E' UN UOMO NELLA MIA VITA
ANCHE NELLA MIA
Le loro dita si strinsero goffamente, ma con fermezza. L'amicizia era suggelata.
"(L'arancia) è l'emblema di tutti quelli che vogliono liberarsi dall'ignoranza in cui sono mantenuti con la forza."
"Se Mediana ha mentito, [...] farò in modo di essere io stessa quella tempesta."
"Per fortuna Dio è un pessimo imitatore. Se mi aveste accolta con il sorriso sono sicura che avrei diffidato."
Quell'uomo aveva aperto in lei una breccia che la rendeva insopportabilmente vulnerabile.
"Rimani neutra. Osserva senza giudicare. Ubbidisci senza discutere. Impara senza prendere posizione. Interessati senza attaccarti. Fai il tuo dovere senza aspettarti niente in cambio. E' l'unico modo per non soffrire."
"Non vi sentite mai sola?"
"Siamo sempre soli."
Non lo raggiunse mai. Un dolore folgorante le attraversò il braccio come una scarica elettrica. Aveva usato gli artigli contro di lei.
"Non so chi siate" disse Padre articolando ogni parola, "ma non mettete mai più piede in questa casa."
Non terminò la frase. Octavio gli aveva tirato un pugno sulla mandibola.
"Mi chiedo se non stia cominciando un po' ad amarti. [...] Le nostre vite sono già abbastanza complicate così. E poi sei una persona troppo confusa per me."
Dimenticò se stessa per meglio ricordare.
Esistevano infiniti futuri possibili, stava a lei scegliersene un altro.
"Anch'io vi amo" [...]
"Vi avverto. A proposito di quel che avete detto non vi permetterò di avere ripensamenti."
"Dio ha detto che non vi avrebbe perso di vista proprio davanti a me. Non posso strapparvi a Dio, ma posso strappare lui da voi."
"La vostra tendenza a demolire le statistiche fa paura."
"Arriva un momento in cui bisogna scegliere da che parte stare, e per quel che mi riguarda mi rifiuto di stare ancora dalla parte delle marionette."
Il mondo smise di essere parola per farsi pelle.
"Mi chiamo Eulalia, e salverò il mondo."
"Dovrai andare oltre la gabbia e rivoltarti. Rivoltarti davvero. Solo una volta là capirai. [...] ma quando il tempo sarà finito avrai abbastanza dita?"
"Quando cambiamo noi stessi, bambina, cambiamo tutto l'universo."
Le braccia di Thorn la strinsero. Finalmente aveva trovato un punto di ancoraggio.
In ginocchio sul pavimento, con la fronte poggiata sulla pancia contratta di Ofelia, non si mosse più. Pianse.
No, più nessuno lo aspettava al Polo, e gli andava bene così. Gli sarebbe andato bene finché ci fosse stata una persona ad aspettarlo dall'altra parte.
"Ci sono problemi che si possono risolvere soltanto da soli."
Ogni scelta conteneva la promessa di una ricompensa e il rischio di una condanna.
Non si perdonava di aver perso il figlio e abbandonato la figlia, ma essendo incapace di vedere i propri sentimenti cercava altrove un colpevole.
"Dietro le ideologie c'è sempre una motivazione materiale."
Dietro dietro.
Perchè tutti e due hanno fatto l'errore di credersi Dio.
"Perchè noi siamo Attraversaspecchi."
”Anche un po’ di più.”
Christelle Dabos