L’argomento che andremo ad affrontare in questo articolo riguarda la mitologia. Si tratta di un personaggio mitologico di cui tutti hanno sentito parlare almeno una volta: Medusa.
Chi è Medusa
Medusa è una divinità greca e il suo nome deriva appunto dal greco Μέδουσα, cioè “protettrice” o “guardiana”. È figlia delle divinità marine Forco, una delle divinità primordiali e che rappresenta i pericoli nascosti nelle profondità marine, e Ceto, divinità dalle sembianze marine, spesso rappresentata come metà pesce e metà serpente. Insieme alle sue due sorelle Steno, simbolo di perversione morale, ed Euriale, simbolo di perversione sessuale, è una delle tre Gorgoni.
Le Gorgoni
Le Gorgoni, nell’antica mitologia greca, venivano rappresentate come donne brutte con ali d’oro, mani di bronzo, bocca larga con zanne suine e con la loro caratteristica distintiva: una folta massa di serpenti al posto dei capelli, con il potere di pietrificare chiunque incrociasse il loro sguardo. Solo successivamente, nell'arte, presero le sembianze di fanciulle bellissime. Secondo Esiodo, esse vivevano nell'Oceano Occidentale o presso la città di Tartesso; tradizioni successive le collocano invece in Libia.
A dire il vero, dato che la mitologia greca è sempre stata materia tramandata oralmente, ci sono varie versioni riguardo alla storia di uno stesso personaggio. Infatti, secondo alcuni autori, tra cui Esiodo, Medusa era una donna bellissima che aveva sviluppato l’abilità di sedurre gli uomini con il solo sguardo e che è stata trasformata in un mostro da Atena, alcuni sostengono che lo abbia fatto per aver giaciuto con Poseidone, altri perché aveva osato competere in bellezza con la dea.
Il mito della morte di Medusa
Medusa tra le Gorgoni è speciale, dato che è l’unica ad essere mortale. Questo ha fatto sì che si creassero delle storie anche riguardo alla sua morte, che poi sono giunte a noi come un vero e proprio mito.
Polidette era il re di Serifo, un’isola del Mar Egeo. Il suo desiderio era quello di sposarsi con Danae, la madre di Perseo. Così, per levarsi dai piedi il figlio di lei, gli assegnò un compito, cioè quello di uccidere Medusa. Perseo rintracciò le Forcidi, altre sorelle delle Gorgoni che custodivano l’accesso alla loro dimora, togliendo loro l'unico dente e l'unico occhio finché esse non gli indicarono dove si trovavano le ninfe dello Stige.
Queste ultime diedero all'eroe dei sandali alati e una kibisis, cioè una specie di zaino, una sacca. Perseo possedeva anche l'elmo dell'invisibilità di Ade e un falcetto adamantino ricevuto da Ermes. Secondo alcune versioni, prima di partire per la missione venne inoltre condotto da Atena a Samo, dove la dea gli avrebbe mostrato tre simulacri delle Gorgoni perché imparasse a distinguere Medusa dalle sue due sorelle. Raggiunto quindi il luogo dove dimoravano le Gorgoni, le trovò che dormivano. Qui Perseo venne guidato da Atena e guardando il riflesso delle tre nello scudo per evitare di restare pietrificato, Perseo riuscì a decapitare Medusa.
Dalla sua ferita uscirono il cavallo alato Pegaso e il gigante Crisaore, ovvero i figli che la Gorgone aspettava da Poseidone. Dal sangue di Medusa, secondo alcune versioni, nacquero inoltre l'anfesibena, serpente con una testa ad ogni estremità del suo corpo, e il corallo, quest'ultimo da alcune alghe pietrificate al contatto con la testa della Gorgone.
Post-mortem
Svegliatesi, le Gorgoni restanti tentarono di inseguire Perseo ma questi, invisibile, riuscì a fuggire in groppa a Pegaso, portando con sé in un sacco la testa di Medusa, la quale non aveva perso il suo potere di pietrificare con lo sguardo. Difatti, l’eroe la usò come arma contro numerosi altri avversari e nemici, come Atlante o il mostro marino che minacciava Andromeda, la donna che avrebbe poi sposato. Perseo ne usufruì anche al ritorno, usandola contro Polidette, per salvare la madre dal matrimonio, e i suoi cortigiani. In seguito diede la testa ad Atena, che la pose al centro della sua egida. Atena cedette successivamente ad Eracle, Ercole nella mitologia romana, parte dei capelli della Gorgone, aventi un effetto simile a quello dell'intera testa, chiusi in un'urna. Ercole, a sua volta, la diede a Sterope che, con quella, avrebbe potuto difendere la città andando vicino alle mura e scuotendo il vaso tre volte affinché i nemici fuggissero.
Riguardo al resto del corpo di Medusa, una tradizione ateniese sosteneva che sarebbe stato sepolto sotto l'agorà.
Medusa nella storia
La figura di Medusa è un soggetto che ha lasciato una traccia ben visibile nel corso dei secoli; essa, o più spesso la sua sola testa, il gorgoneion. Infatti, sebbene Medusa sia comunemente considerata un mostro, la sua testa viene inquadrata miticamente come un amuleto protettivo, in grado di tenere lontano il male e rendere giustizia. L’immagine della testa della Gorgone si può trovare in numerosi reperti greci e romani come scudi, corazze e mosaici. Anche nell’arte più recente molti artisti hanno deciso di realizzarla, come Caravaggio, Cellini e Bernini. Dal punto di vista letterario, Medusa è ripresa nel IX canto dell'Inferno (51-57: "Volgiti indietro, e tien lo viso chiuso: che se il Gorgon si mostra, e tu il vedessi, nulla sarebbe del tornar mai suso"). Inoltre, la scrittrice inglese Hannah Lynn ha trattato di recente una delle versioni del mito della gorgone nel suo romanzo ”Il segreto di Medusa”.
La lezione è disponibile anche su Youtube: Medusa - Vita, morte e mito
Al prossimo articolo!
L(&A)
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